Tomaso Marcolla
Lavis Italy
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About me
Tomaso Marcolla, diplomato allâIstituto dâarte di Trento, ha iniziato a lavorare come grafico nel 1985, Ăš membro dellâAIAP (associazione italiana design della comunicazione visiva) e membro del BEDA (Bureau of European Designers association).
«Ho iniziato a lavorare come grafico in agenzie di pubblicitĂ dal 1985. Il mio lavoro consisteva nel classico ruolo del grafico, dalla creazione del logo di unâazienda fino alla campagna pubblicitaria, agli spot video ecc. Parallelamente alla mia professione, ho portato avanti quella che era una mia passione che inizialmente ho sviluppato creando delle vignette satiriche. Risale al 1996 il primo premio che ricevo ad un concorso di fumetto del Comune di Genova. In seguito ho cominciato a creare dei poster soprattutto per associazioni benefiche e per sensibilizzazione su problematiche sociali. Il mio primo poster premiato ad un concorso si intitolava âtrattative di paceâ e risale al 1999 ed Ăš realizzato a penna su carta. Lâultimo premio, in ordine di tempo, Ăš la medaglia di bronzo al concorso internazionale âEcuador Poster Bienalâ nella sezione dei poster sul tema âDonal Trumpâ intitolato âThe wallâ ed Ăš interamente realizzato in digitale ».
«Avendo una formazione artistica, infatti sono diplomato allâistituto dâarte, i miei poster sono spesso una contaminazione, un collage di tecniche artistiche tradizionali (disegno, acquerello ecc) con lâintervento digitale a computer».
«Lavorando come grafico utilizzo le tecniche di computer grafica e di fotoritocco. Queste tecniche permettono di ottenere effetti particolari con una velocitĂ di esecuzione impressionante e di conseguenza si elimina quello stacco tra lâidea e la sua esecuzione materiale. Ă quasi come avere una stampante direttamente collegata al cervelloâŠÂ»
«Tuttavia non trascuro le altre tecniche artistiche, acrilico, acquerello, penna. Ma lâeffetto del digitale Ăš immediato, compresa la possibilitĂ di pubblicazione istantanea sul web ed al giorno dâoggi la velocitĂ , lâimmediatezza del messaggio Ăš importante».
«I temi che affronto nei miei poster sono i valori che caratterizzano la mia vita quotidiana come la solidarietĂ , la nonviolenza, la difesa dellâambiente ecc. che, collegandomi con lâattualitĂ , cerco di rappresentare in un modo originale che faccia incuriosire, pensare e riflettere. Sono spesso visioni surreali, la mucca con la camicia di forza (mucca pazza), il maialino che spara proiettili (influenza suina), un incrocio tra una pecora ed un cavolfiore (OGM), una goccia di sangue che forma la bandiera del Giappone (a ricordo dei tragici fatti che hanno colpito il Giappone nel 2011). Le prime vignette nascono negli anni â90 ed erano realizzate con tecniche tradizionali, acquerello, penna, collage (mucca pazza). La tecnica si Ăš in seguito evoluta con la diffusione del âdigitaleâ. Cambia la tecnica di realizzazione ma lâispirazione nasce sempre allo stesso modo: una notizia di attualitĂ , un problema sociale, un fatto che mi colpisce particolarmente. In seguito cerco di rappresentare, di incuriosire, di far riflettere, in una maniera non violenta, anche su argomenti molte volte tragici».
«Considero lâarte digitale come una forma dâarte diversa, con delle possibilitĂ comunicative peculiari rispetto alle forme dâarte piĂč tradizionali. La scelta del mezzo infatti dipende sempre da âcomeâ e âcosaâ voglio comunicare. Resto comunque sempre affezionato alle tecniche tradizionali (acquerello, acrilico, olio, collage) che amo sperimentare e che, a differenza del computer, offrono un contatto diretto con lâopera».
Tomaso is graduated from the Art Institute of Trento and started working as a graphic designer in 1985, is Member of AIAP (Italian association planning for visual communication) and member of the BEDA (Bureau of European Designers associations). He started working as a graphic designer in advertising agencies since 1985.
«My job consisted of the classic role of the graphic designer, from the creation of a company logo to the advertising campaign, to video commercials, etc. Parallel to my profession, I carried forward what was my passion that I initially developed by creating satirical cartoons. The first prize I receive at a comic competition in the Municipality of Genoa dates back to 1996. Later I started to create posters especially for charitable associations and to raise awareness on social issues. My first poster awarded for a competition was called âpeace negotiationsâ and dates back to 1999 and is made in pen on paper. The last prize, in order of time, is the bronze medal in the international competition âEcuador Poster Biennialâ in the poster section on the theme âDonald Trumpâ entitled âThe wallâ and is entirely made in digital».
«Having an artistic education, in fact I graduated from the institute of art, my posters are often a contamination, a collage of traditional artistic techniques (drawing, watercolor, etc.) with digital computer intervention. The themes that I tackle in my posters are the values ââthat characterize my daily life such as solidarity, nonviolence, the defense of the environment and so on. That, linking up with current events, I try to represent in an original way that makes me curious, think and reflect. They are often surreal visions, the cow with the straitjacket (mad cow), the pig that shoots projectiles (swine flu), a cross between a sheep and a cauliflower (GMO), a drop of blood that forms the flag of Japan ( in memory of the tragic events that hit Japan in 2011). The first vignettes are born in the 90s and were made with traditional techniques, watercolor, pen, collage (mad cow). The technique has subsequently evolved with the spread of âdigitalâ. Change the technique of realization but the inspiration always comes in the same way: a news of current events, a social problem, a fact that strikes me particularly. Later I try to represent, to intrigue, to make people reflect, in a non-violent way, even on topics that are often tragic».
«I consider digital art as a different form of art, with some communication possibilities peculiar to more traditional art forms. The choice of the medium in fact always depends on âhowâ and âwhatâ I want to communicate. However, I remain always fond of traditional techniques (watercolor, acrylic, oil, collage) that I love to experiment and that, unlike computers, offer direct contact with the work».
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